Dai micro-influencer al social shopping, dalla monetizzazione in-platform a Clubhouse: ecco alcuni trend dell’Influencer Industry nel 2021
Anno nuovo, tendenze nuove… o forse no?
Nonostante l’impatto iniziale del COVID-19 sembrava avesse portato maggior diffidenza da parte delle aziende rispetto all’endorsement di creator e personaggi noti, dato confermato anche da un minor “#ad usage” nei principali canali social1 nel 2020, gli sviluppi successivi [+23,9% di sponsored post in Italia a dicembre 20202] hanno ampiamente dimostrato che no, l’influencer marketing non è affatto in crisi. Anzi. Rappresenta tuttora uno degli strumenti più importanti attivabili da brand e aziende per raggiungere specifici pubblici.
Ebbene, un minor budget a disposizione delle aziende, causa pandemia globale, non ha influito sull’attivazione o meno di questa tipologia di campagne, quanto piuttosto sulla tipologia di influencer da coinvolgere.
Micro influencer, grande potere
Negli ultimi 16 mesi, infatti, circa il 40% di tutte le collaborazioni con i brand sono avvenute con piccoli influencer (10k-50k followers)1. La quota successiva più grande, che ha ripreso a crescere nel 2020, è stata quella dei nano influencer, ovvero tutti quei profili che contano meno di 10.000 follower. Insomma, in tempi di difficoltà economiche, i professionisti delle aziende (e del marketing) si sono rivolti a partnership meno costose per le loro campagne, ma attenzione, non per questo, meno di valore.
I piccoli influencer sono comunque in grado di avere relazioni più strette ed autentiche, le loro community sembrano essere più ingaggiate e “fedeli”.
Ti sembra di vivere un deja-vu? Non sei l’unico! Se hai familiarità con il mondo digital di un decennio fa, ti ricorderai come i primi blogger e i primi influencer [MySpace, che nostalgia!] fossero così “piccoli” e così autentici da impostastare il loro storytelling davvero poco commerciale in modo molto, molto personale.
Perché quel che è vero, è che fama e notorietà sono elementi estremamente volatili, ciò che conta è frutto dell’autenticità, della differenziazione, della creatività.
Professionalità e competenza, due driver imprescindibili
Professionalità, competenza e creatività diventano peculiarità imprescindibili per distinguere un influencer. Proprio in un momento come questo, in cui i format educational – tutorial, masterclass, corsi di formazione, live, interviews – hanno conosciuto un exploit, la qualità del contenuto rappresenta l’elemento decisivo per costruire un posizionamento online forte, efficace.
I brand, dal canto loro, cercano profili “pragmatici” che sappiano rispondere alle reali esigenze degli utenti, che incarnino i valori aziendali più come Ambassador che come “influencer – cassa di risonanza”, che sappiano lavorare con trasparenza e professionalità.
E proprio su questo ultimo punto si concentra l’attenzione verso la Brand Safety, ossia la sicurezza di collaborare con creator che non abbiano messo in campo comportamenti fraudolenti che potrebbero danneggiare l’immagine aziendale.
Non solo. Se si parla di ancora di credibilità delle collaborazioni, i brand hanno (finalmente!) capito che l’Influencer Marketing è più efficace quando non si esaurisce in attività one-shot, ma viene inserito in programmi di 6/12 mesi3.
Creatività = monetizzazione
Se ne sono accorte anche le piattaforme social, che non possono fare a meno di creare nuove modalità per attirare e ospitare i migliori creator, cercando allo stesso tempo di mantenere alta la qualità del loro posting.
In questo senso, quali sono i programmi per il futuro?
- Facebook ha aggiunto una nuova funzionalità che offre ai creator un nuovo modo per guadagnare, si chiama Facebook Stars: tramite questo “loyalty program”, i fan possono mostrare il loro apprezzamento e supportare il loro creator preferito, inviando delle stelle, ciascuna vale 1 centesimo.
- alcune release anche per Instagram (non ancora attive in Italia) che vuole incentivare la monetizzazione in-platform attraverso gli annunci pubblicitari su IGTV e i badge per Instagram Live, che gli utenti potranno acquistare e utilizzare sempre durante le dirette.
Azioni misurabili: il social shopping
Insomma, il 2021 richiede a gran voce creatività, credibilità e… kpi misurabili!
E non solo in termini di awareness, ma anche in relazione alle conversion, intese come vero e proprio acquisto.
Ne sa qualcosa Lancôme, che per il suo primo esperimento di shopping in diretta, immersivo e totalizzante, ha coinvolto niente popò di meno che Chiara Ferragni, facendo il sold out di uno dei rossetti in vendita quella sera.
E non potrebbe essere altrimenti, se pensiamo anche alle nuove funzionalità di Facebook e Instagram in termini di Live Shopping. Già a metà dell’anno scorso, il nostro Zuckerberg ha fatto sì che aziende e creator potessero taggare prodotti durante le dirette su Instagram o Facebook. Ma diciamoci la verità, le novità del colosso di Menlo Park sono solo il colpo di coda di un trend iniziato parecchio prima prima, con Amazon Live per gli influencer ma, soprattutto con i live show di Alibaba, veri precursori del live shopping in tutti i social cinesi. In questa direzione si è mossa persino persino la Unit di Ricerca e Sviluppo di Google, che ha lanciato Shoploop, che non è proprio una diretta, ma è comunque è in grado di offrire storie acquistabili.
New entry: Clubhouse e Triller, l’app rivale di Tik Tok
Continua ad essere un fenomeno “giovane” quello dei creator (oltre il 60% è under 30). Un trend spiegabile con la maggior consapevolezza di utilizzo dei media digitali, accentuati in nel 2020 dalle esplosioni di canali nuovi e fortemente orientati ai più giovani come TikTok e Twitch2
Ma hai già sentito parlare di Triller, l’app rivale di Tik Tok? È un’applicazione che consente la creazione di video accompagnati da una base musicale, che a metà 2020 aveva registrato 50 milioni di download4 in tutto il mondo, tanto da rientrare nel podio delle applicazioni più scaricate a luglio in almeno 50 paesi, Italia compresa. Avrà un futuro? Il 2021 sicuramente ci svelerà chi ha avuto la meglio tra Triller e Tik Tok!
Intanto, tra i social network emergenti, fa capolino anche Clubhouse, un canale totalmente focalizzato su contenuti vocali: la piattaforma, per il momento, non ha introdotto alcuna offerta pubblicitaria ma ha rivelato che sono in arrivo degli strumenti di monetizzazione per i creator, tra cui mance, abbonamenti e vendita biglietti5.
Chi vivrà, vedrà… anzi, ascolterà!
1Socialbakers, State of Influencer Marketing Report: Effects of COVID-19 on the Influencer Industry
2ONIM, report sponsored post dicembre 2020
3Buzzoole, I Trend dell’Influencer Marketing 2021
4Il Sole 24 Ore
5engage.it
Fonte Immagini: https://unsplash.com/
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