Oggi la tendenza è verso un graduale ritorno alle parole, al contenuto, all’ascolto; è in questo contesto che si stanno facendo spazio i social audio, a partire da Clubhouse fino alle Live Audio Room.
Per molto tempo l’attenzione dei media digitali è stata posta sulle immagini. Dopo Twitter (inizialmente occupato solo da contenuti testuali) e Facebook, nel panorama digitale italiano hanno preso piede piattaforme focalizzate su contenuti visivi. Pensiamo a Instagram, che dal suo lancio sul mercato ha posto l’attenzione sulle immagini di qualità a discapito del testo; oppure al più recente TikTok dov’è possibile pubblicare esclusivamente video.
Da anni, noi social media manager, ripetiamo l’importanza di utilizzare immagini che possano catturare l’attenzione degli utenti in un batter d’occhio, di video fruibili sound off, come se, nel sovraffollato mondo dei contenuti social, l’attenzione degli utenti sia catturabile solo con immagini impattanti, veloci e contenuti snackable.
In questo modo, ci siamo concentrati su cambi veloci di inquadratura, video con sottotitoli, testo all’interno delle immagini, e abbiamo perso di vista gli approfondimenti, le riflessioni, i contenuti elaborati; considerando gli utenti troppo indaffarati nella loro quotidianità, in transito tra mezzi pubblici, auto, impegni lavorativi e vita da vivere senza più il tempo di ascoltare, leggere o approfondire, ma solamente di guardare, con uno sguardo veloce e poco attento.
Complici i vari lockdown conseguenti l’emergenza Covid-19, oggi la tendenza è verso un graduale ritorno alle parole, al contenuto, all’ascolto; e in questo contesto si stanno facendo spazio nuovi formati e nuove piattaforme audio, pensati per essere fruiti in qualsiasi momento con le cuffie alle orecchie. Vocali condivisi sui social, tracce audio, room in cui è possibile chiacchierare di specifici argomenti, podcast di intrattenimento o informativi, audiolibri. L’audio si adatta perfettamente alle nostre vite frenetiche, ci consente di approfondire argomenti nel momento in cui svolgiamo altre attività e di parlare con altre persone senza dover “metterci la faccia”.
Ecco perché oggi parliamo di social audio, piattaforme pensate per permettere agli ascoltatori di intervenire in tempo reale al dialogo, solo attraverso la propria voce.
Le aziende si sono dovute e si dovranno adattare a questo cambiamento, individuando spokesperson che sappiano presentare, comunicare, dialogare e ascoltare con empatia… dei buoni conversatori, aldilà di script e risposte preimpostate.
Clubhouse
Sicuramente avrete sentito parlare di Clubhouse, il canale protagonista del primo trimestre del 2021. Si tratta di un social network, per il momento disponibile solo su invito e solo per iOS, basato esclusivamente su contenuti audio. La piattaforma è stata fondata dall’ex impiegato di Google Rohan Seth, e dall’imprenditore Paul Davison che insieme hanno fondato Alpha Exploration. Secondo l’esperto di tecnologia ed economia Vajresh Balaji, Clubhouse a marzo 2021 è arrivato a registrare 10,1 milioni di iscritti.
Fonte Immagine: Vajresh Balaji
Il funzionamento di Clubhouse è semplice, una volta ricevuto un invito a iscriversi, l’utente può accedere a diverse Room, come speaker oppure come uditore. Una volta ospitate più Room all’interno della piattaforma è possibile creare un “Club”, una sorta di Gruppo Facebook.
All’interno di Clubhouse si possono condividere esclusivamente tracce audio in diretta, nessuna possibilità di inviare un messaggio privato, così come non è possibile registrare le conversazioni che avvengono all’interno della piattaforma.
Clubhouse ha innescato a tutti gli effetti un trend che gli altri player presenti nel panorama social media non hanno potuto ignorare. Di seguito vedremo come Twitter, Facebook e Instagram stanno cavalcando l’onda dei social audio.
Twitter Spaces
“The human voice can bring a layer of connectivity to twitter through emotion, nuance and empathy often lost in text. We see this with voice tweets & voice dms. Sometimes 280 isn’t enough, and voice gives people another way to join the conversation.”
the human voice can bring a layer of connectivity to twitter through emotion, nuance and empathy often lost in text. we see this with voice tweets & voice dms. sometimes 280 isn’t enough, and voice gives people another way to join the conversation.
— Spaces (@TwitterSpaces) December 17, 2020
È con questo tweet che il 17 dicembre 2020 Twitter ha annunciato l’arrivo di Spaces, una feature pensata esattamente come Clubhouse solo che le stanze vengono chiamate “Spazi”.
Qualsiasi utente iOS e Android può unirsi a uno Spazio come uditore, ma per il momento solo un piccolo gruppo di utenti può realizzarne uno in cui invitare fino a 10 persone concedendo loro la possibilità di abilitare il microfono. Gli spazi sono pubblici, è possibile infatti invitare ascoltatori semplicemente condividendo un link. Quindi al momento all’interno di uno spazio possono esserci fino a 11 oratori (considerando anche il creatore dello spazio) e infiniti ascoltatori. Una volta terminata la sessione lo spazio verrà automaticamente chiuso.
Le differenze rispetto a Clubhouse?
- È possibile scegliere se abilitare o meno le trascrizioni di quanto viene detto in formato audio
- È disponibile sia per iOS che per Android
- Si possono inviare messaggi privati ai relatori in modo da mettersi in contatto direttamente
- In Spaces è possibile condividere tweet testuali
- A differenza di Clubhouse, non si può inserire un co-host
- Non è possibile schedulare una conversazione
Instagram Live
Dopo l’aggiornamento di Marzo in cui Instagram ha allargato a 4 utenti la possibilità di partecipare alle Live, un mese dopo ha annunciato un nuovo rilascio in programma, che avvicinerà sempre più la piattaforma alle funzionalità dei social audio: all’interno delle live sarà possibile disabilitare la videocamera e mutare il microfono.
Questa nuova feature, che verrà testata in una prima diretta tra il CEO di Facebook Mark Zuckerberg e l’Head of Instagram Adam Mosseri, va nella direzione di consentire agli utenti una maggiore flessibilità durante le dirette, permettendo loro di partecipare anche senza mostrarsi a video.
Facebook Audio Strategy
La risposta di Facebook a Clubhouse non è tardata. Oltre agli aggiornamenti relativi alle dirette Instagram riportati qui sopra, la piattaforma di Zuckerberg ha in progetto una vera e propria strategia audio pensata su diversi strumenti.
Soundbites
Un nuovo formato audio breve, a metà tra le tracce audio di Clubhouse e i video post-prodotti di TikTok. Con Soundbites sarà possibile realizzare clip audio brevi e creative per raccontare aneddoti, barzellette, poesie e molto altro. Cosa ne deriverà è difficile da presupporre, ma in un primo momento lo strumento sarà testato da un numero selezionato di creator.
Podcast
Il nuovo aggiornamento in programma consentirà di fruire i podcast direttamente all’interno della piattaforma, anche quando l’app è in background. Ma non solo, verrà aggiunta la possibilità di ricercare più facilmente questo tipo di contenuti all’interno del canale tramite l’inserimento di una sezione dedicata.
Fonte Immagine: Facebook
Live Audio Rooms su Facebook e Messengers
Esattamente come per Clubhouse e Spaces, le Live Audio Rooms che saranno rese disponibili su Facebook e Messengers (inizialmente solo per un numero selezionato di creator), sono stanze vocali all’interno delle quali gli utenti possono interagire in diretta.
La principale differenza rispetto alla versione vocale di Twitter e Clubhouse, è che Facebook permetterà la registrazione delle conversazioni in modo che queste possano essere riutilizzate poi come una sorta di podcast.
Per incentivare il loro utilizzo soprattutto da parte dei creator, inizialmente i fan potranno donare Facebook Stars durante le dirette (i creator riceveranno 0,01 dollari per ogni Stars ricevuta); ma Facebook ha già annunciato che subito dopo il lancio, offrirà anche altri modelli di monetizzazione, come la possibilità di addebitare l’accesso a una sala audio dal vivo tramite un singolo acquisto o un abbonamento.
Immagine copertina: Siddharth Bhogra on Unsplash
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